Lavoro: Agricoltura sempre più rosa, soprattutto al sud
Il mondo del lavoro lascia fuori le donne. Se trovare un impiego in tempo di crisi è sempre più difficile, lo è ancora di più per la componente femminile, soprattutto se giovani e nel Mezzogiorno.
Nel secondo trimestre 2012 il tasso medio di disoccupazione è cresciuto del 10,5% tendenziale e quello femminile è salito fino all'11,2%, con un picco negativo del 48 per cento per le ragazze del Sud nella fascia d'età 15-24 anni. Eppure c'è un settore produttivo - l'agricoltura - in cui invece la presenza femminile s'è imposta e continua a crescere. Senza bisogno di 'quote rosà. Oggi infatti le aziende agricole condotte da donne sono più del 33% e le lavoratrici rappresentano quasi il 40% della forza lavoro del comparto. Con un processo graduale di 'femminilizzazionè che parte proprio dalle regioni meridionali. È quanto emerge da un'analisi della Cia, Confederazione italiana agricoltori, diffusa durante il convegno «Il contributo dell'agricoltura per la riforma del lavoro e la crescita». In 10 anni la quota di aziende agricole guidate da una 'leì è passata dal 30,4% al 33,3% attuale. Vuol dire che un'azienda su tre in campagna è rosa. E i valori superiori alla media si registrano nel Sud, dove le donne a capo di un'impresa agricola sono il 34,7% del totale. Più in dettaglio - sottolinea la Cia - oggi le imprenditrici della terra sono un piccolo esercito che gestisce circa 540 mila aziende, di cui 245.045 iscritte alle Camere di Commercio e più della metà a conduzione familiare.