Celiachia: cos’è, cosa fare, cosa sono i prodotti per celiaci
Con il termine "celiachia", o "morbo celiaco", si indica un'intolleranza permanente al glutine su base ereditaria, quasi certamente legata ad un fattore genetico.
Ciò significa che nei soggetti geneticamente predisposti, l'ingestione di glutine o di tracce di glutine, attraverso gli alimenti che naturalmente lo contengono, provoca una anomala reazione immunitaria delle pareti dell'intestino tenue. L'infiammazione cronica, che immancabilmente ne consegue, comporta la progressiva riduzione o scomparsa dei villi intestinali e, quindi, un danneggiamento della mucosa, che non riesce più ad assorbire, come dovrebbe, le sostanze nutritive, creando nell'organismo scompensi e malnutrizione.
Ma quando si manifesta la celiachia?
In genere, nell'infanzia, quando il bambino passa dall'alimentazione esclusivamente a base di latte materno a quella contenente glutine, ma è pur vero che, sempre più spesso, questa patologia viene diagnosticata a persone adulte.
Cosa fare in caso di sospetta celiachia, dunque?
Innanzitutto, un esame del sangue e, se questo evidenzia gli anticorpi specifici, una biopsia dell'intestino tenue, che darà il responso definitivo.
Se è positivo e, quindi, la celiachia è accertata, non si devono assumere farmaci, ma semplicemente seguire, per tutta la vita, una rigorosa dieta priva di glutine, i cui benefici sono, pressoché, immediati. In pratica, il celiaco, per stare bene, non deve mangiare la maggior parte dei cereali, frumento compreso, ed i relativi derivati, quindi, pane, pasta, dolci, biscotti, grissini.
La notevole diffusione della patologia, aumentata in modo esponenziale negli ultimi tempi, ha fatto sì che si sviluppasse, nei confronti della stessa, un'attenzione maggiore rispetto al passato, con la nascita di una variegata serie di prodotti alimentari dedicati proprio ai celiaci, fascia di popolazione, tutt'altro che esigua.
I dettami dell’Associazione Italiana Celiachia (AIC) stabiliscono che un alimento, per poter essere realmente considerato ed accettato come "senza glutine", non possa contenere più di 20 mg. di quest'ultimo per ogni chilo di peso.
Durante il ciclo produttivo, tuttavia, potrebbero verificarsi contaminazioni in grado di lasciare sui prodotti finiti, blande tracce di glutine, anch'esse tossiche per il celiaco, che, pertanto, dovrebbe affidarsi solo ed esclusivamente a quegli alimenti la cui confezione è contrassegnata dal simbolo costituito da una spiga di grano tagliata di netto da un segmento. Questo è il logo scelto dalla stessa AIC, per contrassegnare l'idoneità al 100% del prodotto, per un'alimentazione priva di glutine destinata ai celiaci. Non ci si può sbagliare: la “spiga barrata” è il chiaro accordo stabilito da AIC e dall'azienda produttrice, per cui si può essere certi dell'assenza totale di glutine, in quel determinato alimento o prodotto.
Annualmente, l'AIC pubblica un prontuario che raccoglie, dopo un’attenta valutazione, tutti i prodotti con il marchio “Gluten Free” e quelli che, pur non essendo specificatamente creati per celiaci, possono comunque essere ugualmente consumati, senza correre alcun rischio.
Rispetto a qualche tempo fa, le persone affette da celiachia non sono più costrette ad un regime alimentare monotono e poco variegato; possono, invece, contare su una vasta gamma di alimenti ideati appositamente per le loro esigenze. Il mercato si è adeguato, e continua ad aggiornarsi periodicamente, quindi pasta, pane, biscotti e dolci, del tutto privati del glutine, riempiono gli scaffali anche dei grandi supermercati ormai e fanno parte quotidianamente del regime dietetico dei celiaci. Se vuoi sapere di più su: come aprire un negozio per celiaci.