Come aprire un negozio di abbigliamento
Mettersi in proprio è il sogno di molti che vedono nella propria attività il modo non solo di guadagnare un reddito, ma anche quello di potersi esprimere e realizzare. Tra le molte alternative quella di aprire un negozio di abbigliamento è sicuramente la scelta che attira di più per una serie di motivi che vedremo di seguito, insieme a tutte le informazioni necessarie per realizzare il proprio sogno.
L’italiano medio è molto attento all’abbigliamento e questo offre molte opportunità per aprire un negozio di abbigliamento, poiché ci si può focalizzare in una delle innumerevoli nicchie o tendenze che attraversano ciclicamente il mercato.
Mercato di riferimento
La caratteristica fondamentale del mercato dell’abbigliamento è proprio la presenza di molti target da soddisfare. Questa affermazione ci porta al concetto fondamentale che deve interessare chi ha intenzione di aprire un proprio negozio di abbigliamento: la specializzazione.
Ci si può dedicare a capi che riguardano un range di età, come i bambini, i ragazzi, l’adulto, oppure per sesso come abiti per uomo o donna, ma anche per tendenza come i vestiti hip hop, piuttosto che casual, o ancora per fascia di prezzo per cui avremo una boutique o un low price. Le suddivisioni che si possono fare sono infinite e ci si può sbizzarrire, pensiamo ai maglioni, ai pigiami, all’intimo ed altro ancora. Ciò che importa è identificare il mercato di riferimento facendo particolare attenzione al target.
Ma non basta ancora. Il target giusto non è quello a cui siamo più affini, o per lo meno potrebbe esserlo a patto che la zona ove è ubicato il locale, abbia una vocazione, o si trovi un un’area che è frequentata da quel genere di potenziali acquirenti. Ciò è ancor più valido se si intende servire una clientela particolare.
I negozi che offrono un largo spettro di capi di abbigliamento sono di solito i più presidiati dalle multinazionali, ragion per cui meglio servire meglio ciò che questi iper mercati del vestiario non sanno fare.
Aprire un negozio di abbigliamento conviene
Un negozio di abbigliamento ha una caratteristica importante, ciò che si vende praticamente si presenta da solo. Quando un cliente entra nel negozio sappiamo già che è stato filtrato da elementi visivi rappresentati dall’insegna, dalla vetrina, dalla fascia prezzi e così via.
Se si ha abbastanza assortimento e si dispone delle taglie, il lavoro di supporto viene svolto solo per la fase di prova e di selezione tra diverse idee di capo. Con ciò si intuisce che la predisposizione ad aprire un negozio di abbigliamento può avercela chiunque. Sarà necessario una metodologia di accoglienza normale e per questa non servono specializzazioni o corsi particolari.
La propria capacità deve invece essere più spiccata nella capacità di gestione del negozio.
Se si intende aprire un negozio di abbigliamento con una propria insegna, occorre un minimo di talento per individuare i capi più idonei a soddisfare la propria clientela, chi va in franchising non deve avere nemmeno questa particolare attitudine.
Iter burocratico da seguire
Aprire un negozio di abbigliamento non è difficile, serve solo un po’ di attenzione e del tempo. La burocrazia da affrontare consiste nell’aprire una Partita IVA, iscriversi all’INPS, all’INAIL e iscriversi al registro delle imprese presso la camera di commercio. Quando si è pronti ad aprire (30 giorni prima), occorrerà segnalare al comune l’avvio dell’attività.
Il decreto Bersani (D.L. n. 114 del 31 marzo 1998) ha reso le pratiche molto più semplici di prima a tutto vantaggio di coloro che intendono aprire un’attività commerciale.
Da un punto di vista urbanistico è necessario essere supportati da un consulente, poiché vi sono regole e dichiarazioni da fare inerenti la materia della sicurezza dei locali. Queste pratiche sono essenziali soprattutto se si intende mettere mano al negozio, modificando gli spazi.
Per la tenuta dei conti e anche per essere assistiti nella burocrazia nella fase di apertura conviene essere seguiti da un commercialista.
Costi e guadagni
Aprire un negozio di abbigliamento ha un costo che può partire da un minimo di 20 mila euro, nel caso di un piccolo spazio che non ha bisogno di tanti lavori, fino a 120 mila quando occorre fare degli interventi strutturali.
Come detto si può farlo in proprio oppure in franchising. A questo occorre aggiungere tutte le spese di gestione necessarie per l’avviamento e la rotazione della merce. Il conto economico si basa su costi generali, tra i quali la voce principale la fa il costo di affitto.
Il tipo di locale, la profondità dell’assortimento, le spese correnti variano e rappresentano la vera sfida per riuscire a stilare una previsione del guadagno finale. Il Franchising permette di avere maggiore conoscenza del conto economico ed è la via migliore per chi ha bisogno di partire con solide basi.
Per determinare il conto economico occorre prendere in considerazione molti fattori:
- la marginalità sulla merce che è influenzata dalla bontà degli acquisti;
- il personale ha un influenza notevole sul CE la dove il nastro orario di apertura è ampio e basato su 6 giorni la settimana. Queste due voci sono le principali e permettono di arrivare a determinare il primo margine.
- Al primo margine va tolto il costo delle spese di gestione, o generali, per arrivare a determinare l’utile prima delle imposte.
Un negozio di abbigliamento può arrivare a guadagnare anche 150 mila euro l’anno.