Eco-investimenti: parliamo della coltivazione del bamboo
Il bamboo in Italia, è ancora sottovalutato, ma erroneamente a quanti molti pensano, si tratta di una risorsa naturale molto importante, che se impiegata nella maniera migliore, potrebbe generare molto reddito. In che modo? Proviamo a scoprirlo con questa semplice e pratica guida.
Secondo una recente ricerca è stato appurato che, ad oggi, vengono utilizzate circa 20 milioni di tonnellate annue di bamboo. Più della metà, è concentrata nelle aree più povere del mondo
Oltretutto, è stato stimato un fatturato all’anno intorno ai 5 miliardi di dollari, ma a quanto pare questo dato è in continua crescita.
Sono in molti, soprattutto in Europa, a voler avviare una coltivazione di bamboo. Infatti, è proprio grazie agli incentivi statali, che molte persone hanno deciso di cambiare vita aprendo un’attività agricola in proprio e lanciarsi in questa nuova avventura imprenditoriale tutta “green”.
Tuttavia, non è oro tutto ciò che luccica, per questa ragione prima di addentrarsi in questo settore, è bene avere un’esperienza diretta. Imprenditori non ci si nasce, ma si diventa con il tempo, con il sudore, il lavoro, la costanza e lo studio.
I tempi in cui bastava solo coltivare sono lontani, oggi un buon imprenditore agricolo deve possedere delle qualità e soprattutto competenze, altrimenti non andrà molto lontano.
Un coltivatore diretto non solo, dunque, deve produrre prodotti di qualità per poter andare avanti e distinguersi dai competitor, ma deve, altresì, presentare il proprio prodotto al cliente finale, nel miglior modo possibile.
Utilizzi del bamboo
Forse non tutti sanno, ma il bamboo è utilizzato per diversi scopi: è usato nelle costruzioni e non solo. Sono diverse e molteplici le destinazioni d’uso:
- costruzioni di mobili, infissi e pavimenti
- produzioni di oggetti e della carta
- utilizzo nel settore tessile
- uso del germoglio fresco come alimento fresco
In quest’ultimo caso, il germoglio fresco è molto utilizzato dagli asiatici poiché, oltre ad essere un alimento sano e genuino, ha un apporto calorico abbastanza ridotto e, per tale ragione, viene utilizzato da chi ha problemi di salute.
Dalle previsioni effettuate dagli esperti, l’utilizzo di questa pianta sarà sempre maggiore sia nell’ambito alimentare che in quello dell’edilizia.
Come avviare una coltivazione di bamboo
Nella fase di avvio dell’impianto, è importante scegliere le piante con un alto tasso di crescita, adattabili al clima temperato del nostro Paese. Al momento, il bamboo gigante presenta tutte le qualità per poter essere tranquillamente coltivato nei nostri territori.
Una volta che è stata scelta la pianta da coltivare, è consigliabile acquistare piantine di 4 mesi pronte per essere impiantate nel terreno. Anche i semi possono essere utilizzati, tuttavia, la germogliatura non è sempre assicurata, quindi, per non rischiare è bene optare per le piantine.
Per poter coltivare con successo il bamboo, il terreno deve essere drenante, morbido caratterizzato da un ph variabile da leggermente acido a neutro, fino ad arrivare ad uno leggermente alcalino.
Il terreno deve essere protetto da possibili raffiche di vento, ma deve avere anche una discreta esposizione alla luce solare. Le piantine, una volta collocate nel terreno, vanno distanziate da 1 a 4 metri.
Non ci sono molte cura da effettuare, soltanto il primo anno bisogna avere un occhio di riguardo per la pacciamatura del terreno, irrigazione nei periodi secchi e caldi e l’eventuale concimatura.
I primi germogli potranno essere raccolti e venduti dopo 3 o 4 anni dalla messa a dimora del bambuseto.