L’abbigliamento per bambini è uno dei settori che nel complesso non risente della crisi. Questo accade perché il target di riferimento necessita del prodotto più frequentemente di altri. Dati dimostrano infatti che nel 2019 il settore moda bimbo e intimo, hanno avuto riscontri positivi nel mercato segnando una notevole ripresa. Secondo le stime rilasciate dal Centro Studi Confindustria Moda, nel 2019 il settore junior ha visto un trend positivo che nel corso degli ultimi 5 anni gli ha visto acquistare 6 punti percentuali. Nello specifico, nonostante i ritmi rispetto al 2018 si siano leggermente affievoliti, si è visto un aumento del 3,5% nel corso di tutto il 2019 raggiungendo la soglia dei 3 miliardi di euro di giro d’affari,
I negozi d’abbigliamento per bambini e altre attività commerciali per l’infanzia restano diffuse nel mercato. Le grandi catene rendono più semplice l’apertura di nuovi negozi d’ abbigliamento in franchising per bambini in città o nei centri commerciali.
Per aprire un negozio d’abbigliamento per bambini si deve possedere un gran fiuto negli affari per battere la concorrenza e resistere al mercato. Ovviamente, l’interesse e la conoscenza nel settore sono una marcia in più per seguire ed anticipare mode e tendenze.
Il mondo dell’infanzia comprende anche altri prodotti come:
Uno dei settori mainstream del commercio è sicuramente l’abbigliamento per bambini. Per chiunque voglia entrare in questo business il franchising è probabilmente la formula più adatta. Grazie alla domanda in risalita, dopo una flessione degli ultimi anni, l’abbigliamento per l’infanzia e per l’età scolare si presenta ricco di opportunità. Ecco perché:
Aprire un negozio di abbigliamento bimbi ha i suoi innegabili vantaggi: anche in uno scenario demografico depresso, quale può essere quello di un paese occidentale sviluppato come il nostro, non mancherà mai la domanda. L’Italia è anche terra di immigrazione e si sa che il deficit di nascite degli italiani è calmierato dalle nascite dei figli degli stranieri, tanto che si parla insistentemente dell’approvazione di un disegno di legge sullo IUS SOLI. Discorsi politici a parte, che non è il caso di fare, è chiaro che abbiamo una domanda sostenibile nel futuro per chiunque voglia cimentarsi nell’apertura di un negozio per l’infanzia.
Un altro vantaggio collaterale è dato dal fatto che proprio facendo meno figli, gli italiani utilizzano sempre meno i vestiti usati. Normalmente, in una famiglia composta da tre figli i vestiti del più grande passano a quello più piccolo, dal momento che almeno due figli hanno lo stesso sesso e presumibilmente le stesse misure durante le varie fasi di crescita. Ma l’Italia è appunto un paese in completa trasformazione. Sono sempre più numerose le famiglie con un figlio unico e lo sfruttamento degli abiti usati non è più frequente come prima. Inoltre, bisogna dirlo, efficaci politiche di marketing e pubblicità spingono sempre di più i genitori ad acquistare capi d’abbigliamento nuovi e alla moda pur di accontentare i loro figli. Per questo motivo aprire un negozio di abbigliamento in franchising per bambini ha dei sicuri vantaggi.
Assofranchising nel suo report annuale del 2020 fa conoscere i dati sul mondo del franchising nel 2019. Dati realmente incoraggianti per chi vuole entrare nel settore. Nel report possiamo vedere come:
Ci sia stata una crescita dei punti vendita in franchising del 4,7%
Un 5% in più degli addetti occupati nelle reti con 10 mila posti di lavoro creati
Come dichiarato da Augusto Bandera di Assofranchising: i numeri del 2019 sono stati molto positivi. Questi dimostrano come il franchising sia una potenzialità da considerare, indice anche di una fiducia sempre più alta degli italiani in questo sistema di affiliazione. Anche nel corso del 2019, il franchising ha continuato la sua espansione come ha fatto anche negli anni di crisi economica. Nel corso degli ultimi 10 anni il franchising è cresciuto del 2% annuo, creando un totale di 37 mila posti di lavoro.
I vantaggi dopotutto sono tipici della formula contrattuale: dietro il pagamento di un canone il franchisor assicura al franchisee l’utilizzo del marchio, delle tecniche di vendita, della campagna pubblicitaria, dell’insegna e degli arredamenti – oltre che della merce o del prodotto — con le ricadute positive derivanti dall’esplosione del brand. Il franchising non stabilisce un meccanismo di dipendenza tra le parti: esse rimangono indipendenti e autonome come due entità commerciali. Il contratto di somministrazione della merce (in questo caso l’abbigliamento per l’infanzia) riguarda esclusivamente un rapporto commerciale volto ad aumentare il volume d’affari. Il commerciante appena entrato sul mercato non avrà quindi le tradizionali difficoltà connaturate alla creazione di una clientela affezionata, perché essa è già sollecitata dalla notorietà del marchio. Diversi, tra l’altro, sono i marchi che offrono la merce sfruttando la formula del conto vendita.
Quando si scegli un marchio per l’infanzia bisogna prestare molta attenzione alle caratteristiche del franchisor. Le schede qui riportate su lavoroefranchising.com aiutano a operare una scelta consapevole. Il vantaggio per il franchisor è quello di farsi conoscere da una clientela più ampia; la liquidità del fee di ingresso può essere utilizzata per finanziare l’espansione della linea di vendita, fare investimenti sui prodotti o migliorare l’appeal commerciale del marchio.
Il franchising oggi viene considerato un ottimo surrogato alla crisi occupazionale. In termini di auto-imprenditorialità il contratto è particolarmente innovativo perché consente a chi è senza lavoro, con un investimento minimo, di entrare direttamente nel commercio, soprattutto per le fasce più giovani. I dati forniti dalla stessa AssoFranchising rivelano che lo strumento è particolarmente apprezzato dalle giovani donne, che lo utilizzano per mettersi in proprio.
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