Franchising Videogames, Tornei, Accessori e Console

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Franchising Videogames: console e accessori ma non solo

I videogiochi sono diventati un sistema di intrattenimento ad alta valenza culturale e sociale. La storia del loro lancio, del loro successo, della loro produzione, che oramai raggiunge livelli comparabili alle produzioni Hollywoodiane è andata di pari passo con l’affermarsi dei personal computer e delle console appositamente dedicate. Fin dal loro sviluppo esse hanno rappresentato una clamorosa innovazione nel modo di divertirsi, scalzando via i vecchi giochi di ruolo e di società, per bambini e adulti di tutte le età. Oggi le console più diffuse sono la XBox, la Nintendo Wii e la Playstation, giunta ormai al quarto modello, più un’altra serie di mini-console portatili che hanno una potenza impensabile anche per i computer di dieci anni fa, grazie a un’elaborazione grafica digitale sempre più avanzata, che consente un’immersione completa nell’esperienza di gioco. La diffusione dei videogiochi ha creato un’economia importante, con intere case di sviluppo che hanno impiegato e continuano a dar lavoro a programmatori, grafici, sceneggiatori, esperti di marketing e tester. Quest’ultima è forse una delle professioni più ambite dai giovani di oggi: si tratta di veri e propri esperti di videogaming che testano la durata del gioco, l’esperienza di fondo, il livello di coinvolgimento e gli elementi grafici. Non è un caso che dietro le principali console ci siano giganti dell’economia mondiale come Sony e Microsoft.

Settore Franchising Videogiochi: un mercato in crescita

L’AESVi Associazione Editori e Sviluppatori di Videogiochi Italiani ha denotato come in Italia l’industria del gaming nel 2019 abbia visto una crescita del 18,9% rispetto al 2018, con un giro d’affari che ha raggiunto una cifra pari a 1,7 miliardi di euro. Una grossa fetta di pubblico che si differenzia al suo interno, ma che ha una passione che comporta – solo per le aziende italiane – un giro d’affari superiore al miliardo di euro. La maggior parte dei guadagni si ha dalla vendita dei videogiochi (per il 40%), mentre il 31% viene speso per acquistare l’hardware: console, dispositivi e schede grafiche. Oggi quasi 1 italiano su 3 di età superiore ai 14 anni possiede in casa almeno una console. Numeri espliciti e incoraggianti per chi voglia aprire un negozio di videogiochi in franchising. Uno dei motivi principali per cui si apre un’attività e si fa partire un business è spesso la passione per il business stesso. Negli ultimi 30 anni i videogame si sono diffusi diventando un mezzo di intrattenimento per giovani e adulti. Oggi le console più famose come la Xbox, Nintendo Wii e Switch e PlayStation sono accessori tecnologicamente avanzati che si collegano a internet, possiedono applicazioni e aumentano l’esperienza del gioco in ogni direzione. Non è un caso che a iniziare un’attività in questo settore spesso sono gli appassionati di videogiochi. Per entrare in questo business comunque non basta la passione. Prima di incominciare a vendere e fantasticare occorre avere un business plan in mente, idee originali che possono dar luogo a un business solido, che dura nel tempo, in quanto il mercato è molto competitivo, ma remunerativo. Uno dei metodi migliori per avviare un’attività di franchising in successo nel settore dei videogame è quello di farlo con un franchising. Questa modalità commerciale fa riferimento a un modello di derivazione anglosassone, che si è diffuso nella pratica italiana a partire dagli anni Ottanta, dimostrandosi estremamente efficace per tutti i settori commerciali.

Franchising nel settore videogame: vantaggi

Il franchising comporta che le due parti rimangano indipendenti tra loro, ma lavorino “insieme” per assicurarsi un aumento del giro d’affari. Il proprietario del brand ne concede l’uso, insieme all’insegna e altri segni distintivi, in cambio del pagamento di un costo d’entrata, il cui valore dipende dal settore o dalla zona geografica (nonché dall’appetibilità del marchio). Per il franchisor, cioè il proprietario del marchio, i vantaggi consistono nel fatto che può allargare la propria rete di vendita in zone del territorio nazionale non ancora coperte, facendo leva sull’entusiasmo dei nuovi affiliati. Questi in genere sono alle prime esperienze, per cui hanno necessità dell’esperienza e delle tecniche di vendita del franchisor. Il know-how aziendale coincide spesso con un mix di conoscenza del prodotto e delle tipologie del servizio. Chi vuole aprire un’attività nel settore videogame dev’essere esperto della materia, perché deve rispondere a tutte le possibili domande degli acquirenti. Ciò vale tanto per il negozio fisico, quanto per il negozio virtuale. I vantaggi per il franchisee, l’affiliato, risiedono appunto nel fatto che può avvantaggiarsi dell’esperienza del franchisor e della notorietà del marchio. Inoltre, entra in una rete di vendita che si sta sviluppando e ciò facilita l’acquisizione dei clienti. Quando si apre una nuova attività nel settore dei videogiochi o delle sale giochi, non è facile all’inizio farsi clienti. Un marchio conosciuto facilita le vendite grazie alla pubblicità sui media tradizionali e in quelli digitali. Di norma l’apertura di un nuovo punto vendita viene preceduta da una campagna pubblicitaria, che può essere sbagliata se non si conosce a fondo il proprio consumatore tipo. Nel caso deli attività in franchising, il franchisor ha già sperimentato formule commerciali vincenti che possono essere replicati in lungo e in largo. Per chi apre l’attività i costi sono più che dimezzati: nel franchising al massimo si paga il “fee” di ingresso, che assicura la fornitura degli arredi e delle divise, nonché del primo stock di prodotti e di tutto il materiale pubblicitario inerente. Se si procede in modo tradizionale, chiedendo un finanziamento alle banche, i costi potrebbero essere superiori, senza guadagnare alcunché in termini di pubbliche relazioni e portfolio clienti. Caratteristiche di un negozio di videogame in franchising e opportunità Aprire un negozio di videogame è ancora oggi una valida opzione, nonostante la concorrenza di portali online come Steam. Non tutti gli utenti possiedono la carta di credito o sono disposti a mettere a repentaglio la propria privacy, fornendo dati personali che possono essere facilmente trafugati. Inoltre, non bisogna mai dimenticare la ricaduta positiva del contatto umano: un commerciante può fidelizzare clienti con il customer care, dando un’esperienza di vendita di alto livello, che crea un seguito. Lo stesso modello si può applicare anche all’e-commerce. Prima di scegliere di aprire un punto vendita di videogame, occorre comunque fare delle analisi di mercato. Fare una ricerca sulla concorrenza locale, identificando gli ingredienti – oltre all’utilizzo del marchio in franchising – da mettere in gioco per avere successo. Bisogna fare una lista dei videogiochi che vendono, delle tendenze, dei prezzi all’ingrosso e al dettaglio, leggere riviste del settore e siti internet di recensioni, cercando di intuire cosa bolle in pentola. Quando si sceglie il franchising bisogna fare attenzione alla credibilità del marchio e alla sua espansione: se si vuole godere dei benefici della pubblicità a livello nazionale sarà meglio virare su catene di vendita già affermate, tenendo conto del fatto che il fee iniziale potrebbe essere superiore. La posizione del negozio può influire molto sulla capacità di vendita. Oggi i grandi centri commerciali sono una miniera commerciale, non è un caso che alcuni marchi richiedano dei valori demografici e un’esposizione superiore alla media (dipende dalla rinomanza del marchio). I principali acquirenti di videogame sono i giovani che vanno dai 12 ai 40 anni. Una buona fetta di questo pubblico ha una capacità di spesa limitata, che dipende dai genitori, pertanto la posizione ideale del negozio è quella che attira le famiglie (proprio come i centri commerciali

Come aprire un negozio di Videogame in franchising

Entrare nel settore dei videogiochi oggi è conveniente. Fino a venti anni fa il modello di business base, su cui si poteva entrare, la gestione di una saletta giochi. Prima della diffusione su larga scala delle console le salette erano un punto di ritrovo per tanti giovani e ospitando storici videogame in concessione, riuscivano a realizzare discreti guadagni. Quando sono arrivate le prime console e i primi personal computer (Atari, Commodore 64, Sega Mega Drive e Master System, Super Nintendo) questo fenomeno economico è andato scemando, ma sono diventati protagonisti gli store dedicati al settore. Oggi è possibile aprire un negozio di videogiochi con la formula del franchising, che si contraddistingue per la sua eccezionale flessibilità. Il franchising vede due parti indipendenti tra loro, che si mettono d’accordo per aprire un punto vendita legato a un marchio o una particolare prodotto, sfruttando al meglio la collaborazione. Il franchisor, ovvero il proprietario del marchio, mette a disposizione lo sfruttamento dello stesso (tramite l’affissione dell’insegna e l’utilizzo del brand in tutte le comunicazioni aziendali, compresa la pubblicità), il know-how aziendale e una serie di esclusive. Il franchisee, l’affiliato, in cambio di questi benefici paga una somma iniziale per l’utilizzo in licenza di questi strumenti. L’attività cui si dà inizio col franchising ha una marcia in più in quanto l’affiliato non deve spendere per lanciare il proprio brand o prodotto, né inventarsi un business plan particolare, dato che può usare quello ideato dal proprietario del marchio. L’affiliante a sua volta ottiene il vantaggio di estendere la propria rete di vendita in una zona geografica non coperta, assorbendo i costi di espansione, senza assumere i rischi derivanti dall’assunzione di nuovo personale oppure dalle spese di gestione del locale. Guarda le nostre proposte franchising videogiochi e videogames. I marchi presenti in questa sezione sono alla ricerca di imprenditori disposti ad investire per aprire un’attività nel settore dei videogiochi e dei videogames.