Nei miei circa 27 anni di attività nel mondo del franchising, ho visto potenziali affiliati, completamente digiuni del settore, che con troppa facilità hanno creduto al business plan fornito dalla casa madre ed altri, in maniera eccessivamente puntigliosa, controllare tutto nei minimi particolari , contestando ogni ipotesi fornita dal Franchisor .
Come sempre la verità sta nel mezzo.
Un buon franchisor ha il compito di fornire un business plan “tipo” o se possibile personalizzato, il più veritiero possibile ma, sappiamo bene che , in genere, i franchisor tendono ad essere troppo ottimisti con gli incassi e poco pessimisti con le spese/imprevisti.
Chiaramente la storicità di un franchisor è un segno positivo. Se esiste da un tot numero di anni ed ha un tot numero di Franchisee fedeli, è un segno positivo.
Si ho detto fedeli perché questo, per esempio, è un dato fondamentale. Se una rete ha una serie di Franchisee da un certo numero di anni è sicuramente positivo perché se le cose andassero male , probabilmente, molti di questi Franchisee storici, non ci sarebbero più da tempo.
Morale: non trascurare mai di controllare la rete, cercando di farsi dire quanti affiliati ci sono e quanti hanno chiuso negli ultimi 3 anni. È un dato che un franchisor deve fornire e se trova scuse per non dirlo, non è un segno positivo.
Altra cosa da fare assolutamente è la chiamata o la visita ad almeno 3 affiliati, possibilmente di zone diverse. Non serve che si chieda il bilancio ( cosa poco carina da chiedere), serve semplicemente chiedere :
come si trova con quel Franchisor, da quanti anni è affiliato e se si ritiene soddisfatto degli utili, tenendo conto dell’investimento effettuato.
Ho appena toccato un punto fondamentale: tenendo conto dell’investimento effettuato!!
Si perché capitano spessissimo potenziali affiliati che a fronte di un investimento di 20/25.000€ , pretendo un incasso netto mensile di 5/7.000€ (post tasse). In genere non è possibile. È bene stare con i piedi in terra. Effettuando un investimento modesto , per l’apertura di una piccola attività, non posso pensare di avere utili pari a quelli della famosa catena americana di hamburger , dove l’investimento iniziale, l’organizzazione del negozio e l’impegno profuso e ben superiore ad un negozio di 70 mq, in posizione neanche ottimale, per una delle tante attività disponibili.
Molti, per risparmiare sulle spese di affitto, tendono a prendere locali commerciali in vie secondarie o in strade con molti negozi chiusi, non comprendendo che la location è uno dei punti fondamentali per la riuscita dell’attività e soprattutto per poter avere entrate degne del tempo e dei soldi che ci investiamo.
Spesso suggerisco di trovare un negozio con qualche mq in meno , ma in posizione migliore.
Tornando ai controlli per verificare la bontà del settore, del Franchisor ed in particolare dell’investimento, è bene rispolverare quella che era un abitudine di tutti i vecchi commercianti, quando dovevano rilevare un attività esistente: passare almeno mezza giornata nelle vicinanze del negozio per vedere il flusso di gente che entra o nel caso di dover controllare se il locale adocchiato è quello giusto, il flusso di gente che in 4 ore transita davanti a quel negozio. Credetemi, è tempo speso assolutamente bene che potrebbe fare , in futuro, la differenza tra il successo e l’insuccesso della vs. attività.
Altro fattore determinante per chi si appresta ad aprire un attività in franchising , è avere una certa somma da parte per sopperire alle scarse entrate dei primi mesi.
Raramente un attività decolla dal primo mese. In genere passano alcuni e talvolta molti mesi prima di poter avere un break even point mensile.
Se la mia capacità finanziaria è, in qualche modo, pari ai costi per l’apertura , forse è il caso di non aprire.
Attenzione, non sto dicendo che già dai primi mesi ci deve essere un ottimo “stipendio” ( auspicabile ma molto difficile) , sto dicendo che nei primi mesi, in genere, non è facile coprire le spese per l’affitto, le utenze, il commercialista, l’eventuale personale, l’eventuale royalty, gli imprevisti ( sempre in agguato), gli eventuali rifornimenti di merce. Se ho aperto l’attività con i soldi precisi per l’apertura, già al termine del primo mese sarò in difficoltà.
È necessario, mediamente, poter disporre di una somma che copra almeno il 50% delle spese vive dei primi 6 mesi. Se poi la ns. attività, per una serie di fattori, decolla prima , siamo tutti felici e contenti ma, un po’ di prudenza non fa mai male.
Per concludere questo argomento, suggerirei di effettuare tutti i controlli sopra citati, parlare con il commercialista spiegando l’attività che vogliamo aprire e chiedendogli una serie di consigli. Ove possibile chiedere consiglio anche ad un consulente di franchising che, se indipendente dal brand a cui si vuole aderire , potrebbe dare consigli preziosi.
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Buon lavoro a tutti ed arrivederci al prossimo articolo
G. Piersanti
Director EASY FRANCHISING
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